lunedì 20 settembre 2010

Per Massimiliano

Viste alcune reazioni al mio post di "Considerazioni personali", mi ero ripromessa di limitarmi ad utilizzare questo blog solo per comunicare agli interessati le condizioni di salute di Massi.
Torno invece sull'argomento perché pare che le reazioni negative siano state molte e abbiano indotto molti a non contribuire più perché indispettiti dal mio tono "impositivo".
Mi sento quindi in obbligo di precisare che ho creato questo blog per consentire ai famigliari di mettere a conoscenza tutti gli amici di Massimiliano delle sue condizioni di salute e di tenerli costantemente aggiornati. Nel suo primo ed unico appello la famiglia ha spiegato la gravità del caso (il midollo reciso significa rischiare di restare tetraplegici per sempre!) e, dopo vari tentennamenti, ha deciso di chiedere aiuto, conscia di non essere in grado di affrontare altrimenti quella che allora sembrava essere (e non è detto che non lo sia) l'unica via percorribile per ottenere il massimo dei risultati possibili: un trapianto di cellule staminali a Bangkok. Il solo ricovero costa 30.000 € ai quali andavano naturalmente aggiunte le spese di viaggio, sistemazioni alberghiere ecc. Pensando di essere d'aiuto ho comunicato gli estremi per i versamenti a uso di chi voleva rispondere concretamente a quell'accorato appello, dando il via alla raccolta di fondi pro-Massimiliano e confidando di poter riuscire a raccogliere il più presto possibile e in tempo utile (un mese dopo l'intervento alla colonna) la cifra necessaria.
Probabilmente non immaginate cosa ha significato per me, parlare quotidianamente e più volte al giorno con la mamma di Massi, sentire lo strazio nella sua voce, il terrore di perdere un altro figlio, la disperazione, la sensazione di impotenza, il timore di non fare tutto il possibile, di non "arrivare in tempo"! Ecco, forse se fate lo sforzo di comprendere con che stato d'animo ho scritto il post incriminato, riuscirete ad accettare le mie scuse per aver forse esagerato nel sollecitare, nel fare pressione, nel rimproverare l'assenza di reazioni immediate da parte di coloro che avrebbero potuto aiutarci a raggiungere Bangkok in tempo utile, gli amici innanzitutto.
Nella mia testa c'era questo obiettivo che invece evidentemente non è risultato chiaro a molti e che, al 15 di settembre era ancora troppo, troppo lontano! E c'era, perché io sapevo e so, che nonostante ora si parli dell'ospedale di Niguarda a Milano, la famiglia ancora oggi è convinta che questa sia una situazione di ripiego e che sarebbe stato meglio portarlo là dove sembra che da anni si riescano ad ottenere risultati migliori, cioè a Bangkok.
Ho sbagliato tono, me ne scuso, ma anch'io pur se da lontano sto vivendo questa disgrazia momento per momento e mi ci sono buttata anima e corpo per l'affetto che provo per Massi e la sua famiglia. Chi è in contatto privatamente con me sa che ho avuto dei cedimenti, che ho pensato di non essere stata capace di far comprendere appieno la gravità della situazione e uno di questi stati d'animo probabilmente mi ha dettato il post che non avrei dovuto scrivere.
Spero che questa mia "ammissione di colpa" possa servire anche a riavviare qualcosa che resta "necessario" e che posso aver interrotto.
PER MASSI
Marina
P.S.: per non generare eventuali ulteriori polemiche vi chiedo per favore di non commentare il presente post

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